ANFITEATRO FLAVIO di Pozzuoli

L’Anfiteatro Flavio, con una capacità di circa 40.000 spettatori, risulta terzo in ordine di grandezza, dopo il Colosseo e quello di S. Maria Capua Vetere.

Piuttosto incerto è il periodo della sua edificazione, sotto Vespasiano o addirittura sotto Nerone; ma il ritrovamento di un’iscrizione epigrafica che recita così

 “Colonia Flavia Augusta/Puteolana pecunia sua ( “la Colonia Flavia Augusta costruì a sue spese”) nonché la tipologia simile a quella del Colosseo darebbero ragione ad una collocazione cronologica del monumento in età Flavia.

Nell’arena sono presenti diverse botole collegate ai sotterranei, dove sono tuttora visibili parti degli ingranaggi per sollevare le gabbie che portavano sull’arena belve feroci e altri elementi di scenografia degli spettacoli.

Durante le persecuzioni di Diocleziano, nell’aprile 305 d.C. i martiri: Gennaro, Festo, Desiderio e Sossiovennero condannati ad essere sbranati nell’Anfiteatro. Secondo la tradizione, le fiere, benedette da Gennaro, si inginocchiarono al cospetto dei quattro condannati, che furono poi decapitati nei pressi della Solfatara.