Trekking Urbano del 8 gennaio 2023
Cari amici, sabato e domenica prossimi si conclude il progetto “Matti per la Natura” che Asfodelo ha svolto per molti mesi insieme al WWF Astroni e agli utenti del CDR La Fiera dell’Est. Come potete vedere dalla Locandina allegata ci sono spettacoli e concerti sia sabato che domenica. Il Reading Poesie di carta (in programma alle h 15 di domenica) è dedicato alla Lotta per la libertà delle donne iraniane e vedrà la partecipazione di studentesse Iraniane che vivono a Napoli.
Domenica 16, h 10 appuntamento all’ingresso Oasi Astroni. Passeggiata nell’Oasi, spettacolo, concerto, colazione al sacco, Reading Poesie di carta
Castel Morrone: sentiero storico
2 ottobre 2022
a cura di Giuseppina Moleta
ITINERARIO
CURIOSITA’
ANDAR PER CONVENTI, CHIESE E CAPPELLE: da
Sant’Agata sui due Golfi a Massa Lubrense .
a cura di Maddalena Marselli
Domenica 27 marzo 2022
Il percorso dura c.a. 4 ore compresa la sosta pic- nic, attraversando
sentieri campagnoli fra i Casali con un dislivello di circa m270 che
faremo tutti in discesa.
Nella parte estrema della Penisola Sorrentina, detta prima
Sirenussai, poi Athenaion o Promontoriu e Minervae, oggi nel
Comune di Massa Lubrense, la storia si intreccia al mito e alle
leggende. Ai tempi di Augusto parte del territorio fu ripartito tra i
veterani e parte rimase al demanio, costituendo l’ager publicus
sorrentinus , detto poi Massa pubblica. I Casali sono gli antichi Pagi,
gruppi di abitazioni in cui le popolazioni si riunivano per avere
protezione dalle incursioni dei pirati barbareschi.
Si parte da S. Agata sui due Golfi , il Casale più grande,
situato a 390m di altitudine. Interessante la Chiesa parrocchiale
per l’orologio maiolicato del sec XVIII e l’altare maggiore ricco di
pietre dure. Ci si dirige verso il Deserto , dal nome che i
Carmelitani davano ai loro eremi, oggi abitato dalle Suore
Benedettine di S. Paolo; splendido panorama sui golfi di Napoli e di
Salerno, se il tempo atmosferico lo permette!
Prendendo la via Tore al Deserto che fiancheggia sulla destra
l’eremo, ed attraversando il Vadabillo luogo di sepoltura degli
antichi popoli che hanno abitato queste terre, ci si dirige verso il
borgo di Acquara ma prima si fa una piccola deviazione sulla
sinistra per raggiungere la cappella di S. Maria a Tentarano ,
toponimo dall’origine sconosciuta, dove è visibile il poco noto
affresco della Vergine Allattante. Questo affresco è dipinto sulla
parete di fondo, l’unica che si è conserva a per intera
dell’originaria costruzione. Secondo il Filangieri, la cappella fu
fondata entro la fine del sec. XV dalla famiglia Aprea. Il culto è
ancora oggi vivo nell’animo della gente del posto che . vi si reca
ogni sabato in processione e cantando litanie.
Si ritorna sul percorso principale ed attraversando un sentiero
in discesa ricoperto da pietre arenarie e delimitato da muri a secco
si arriva alla chiesa di Acquara , purtroppo chiusa per motivi di
sicurezza, come tutte le chiese della zona dove ormai si dice la
messa sul sagrato.
Girando a destra sulla strada principale e prendendo la
direzione verso Priora, dopo poco si imbocca a sinistra un piccolo
sentiero sterrato e molto accidentato con strette scale finali per
raggiungere la zona di Prasiano dove sorge l’antica cappella
dedicata a San Giuseppe , da cui si gode una meravigliosa vista su
Capri, costruita nel 1600 per volere della famiglia Sersale.
Si riprende il cammino che scende, tra uliveti e limoneti,
verso Via Bagnulo che costeggia a monte la villa dove nel 1577
soggiornò Torquato Tasso. La via Bagnulo conduce al borgo di San
Francesco . Il convento fu affidato ai Frati Minimi di San
Francesco di Paola fino al 1809, adibito a lazzaretto per i colerosi
nel 1837, passato poi ai Gesuiti e dopo al Comune di Massa come
sede municipale e carcere manda mentale, poi tornato ai Minimi di
S. Francesco. Convento e chiesa furono costruiti nel XVI secolo per
volere della famiglia Liparulo, il cui sistema è ancora oggi visibile
sul portone d’ingresso della chiesa.
Attraverso terreni coperti da uliveti e limoneti, si raggiunge il
centro urbano di Massa Lubrense , l’antico Casale di Palma a 121
m sul mare. La cinquecentesca Cattedrale di S. Maria delle Grazie
presenta un artistico pavimento in maiolica di scuola napoletana
della fine del ‘700, rifatto dalla “Ceramica artistica di Vietri Antico”
con un particolare procedimento manuale. Nella sacrestia sono
visibili sulle pareti gli ovali raffiguranti i vescovi di Massa.
12 febbraio 2022 – Museo del mare ITTL “Duca degli Abruzzi”
12 marzo – Terme di Agnano Napoli
9 aprile – Museo dei Vigili del Fuoco nell’ex convento della Pietrasanta (via del Sole n.10)
21 maggio – Mostra di Rosaria Matarese – Movimento Aperto
28 maggio Giornata delle Oasi – Oasi WWf Cratere degli Astroni
26 novembre – Alla scoperta di Bacoli – visita guidata al muselo archeologico dei Campi Flegrei, passeggiata intorno al lago Miseno, Tomba di Agrippina, street art
Anello di M. Montagnano. Da Castelmorrone m240 a M. Montagnano con la Croce Giubileo m413 (circa h1) e poi per M. Montagnello (30′); con un ampio giro di circa 2h si ritorna.
Dislivello: 200 metri; Altezza massima: m413; Difficoltà: facile;
Lunghezza: Km7,500; Tempo: 3h30′
Percorso geologicamente interessante su Calcari ricchi di Rudiste, Requienie e Gasteropodi vari. Scorci panoramici suggestivi: i Monti Tifatini, i Monti Trebulani e la piana del Volturno con le caratteristiche morfostrutture piramidali, come il M. Mesarinolo alto m.245, chiamate Piramidi del Volturno che hanno dato origine a svariate leggende (rifugio di extraterrestri) e similitudini con le piramidi di Giza.
Secondo un ricercatore a Piana di Monte Verna due rilievi sono simili ai monumenti egizi
Gennaro Oliviero è un consulente aziendale, esperto di sicurezza nei luoghi di lavoro. «Per questo tengo a sottolineare che il mio studio parte da basi empiriche, da osservazioni attente e tanta curiosità». La tesi di Oliviero è che a pochi chilometri da Napoli ci siano due piramidi nascoste, due monumenti camuffati da collinette al centro della Piana di Monte Verna, nella valle del Volturno. «Mi sono imbattuto in vari articoli in cui si faceva riferimento alla scoperta di alcune presunte piramidi sul territorio italiano. Vi era anche un accenno ad una piramide nei pressi di Sant’Agata dei Goti in provincia di Benevento. Subito mi sono sovvenute alla mente due collinette che si trovano nella Piana di Monte Verna, l’area che da Caserta porta a Caiazzo, le quali risultano essere su un territorio piano e costeggiato dal fiume Volturno e di forma pressoché geometricamente regolare. Interessato alla cosa, ho effettuato alcune ricerche su internet, scoprendo che sono state individuate altre probabili piramidi nella stessa zona comprendente territori sul confine tra le provincie di Caserta e di Benevento. Solo in un blog (http://piramidiinitalia.myblog.it/) si fa riferimento ad una delle collinette della Piana individuata come piramide che, a detta dell’autore, pare sia perfettamente allineata con le piramidi individuate tra casertano e beneventano, le quali risulterebbero in asse con la “Cintura di Orione”, cioè la stessa condizione delle piramidi di Giza». E qui il discorso diventa complesso e le coincidenze iniziano a moltiplicarsi. «Ho iniziato a studiare la morfologia delle due collinette della Piana, producendo una serie di osservazioni che mi hanno fatto dedurre che questi rilievi non possono essere semplici collinette di origine naturale, poiché non presentano, per esempio, le caratteristiche tipiche dell’origine vulcanica o tettonica o di altra natura tipica dei rilievi del territorio italiano. Le osservazioni maggiori sono state quelle di una serie di analogie delle due collinette con le piramidi di Chefren e di Cheope situate nella piana di Giza in Egitto. Con l’aiuto di Google Earth, che ha strumenti di rilievo e misurazione, ho potuto rilevare le dimensioni delle due collinette, correlandole poi con le dimensioni delle note piramidi egiziane rimanendo a dir poco sbalordito. Le correlazioni non sono solamente sulle «misure», che risultano essere proporzionali tra i due siti, ma anche sulla posizione geografica delle due piramidi di Caserta – così le ho definite – e la loro inclinazione rispetto all’asse Nord/Sud, che pone le stesse, se ricostruite nella loro originaria forma, con lati e vertici correlabili con siti noti in cui insistono piramidi più che conosciute o di recente scoperta quali quelle della penisola dello Yucatan (Messico, Maya) e quelle di Sarajevo (Visoko)». Eppoi c’è l’ansa del Volturno che, vista dall’alto, sembra ricalcare con precisione l’ansa del Nilo che passa accanto alle piramidi di Giza; c’è il fatto che entrambe le colline piramidali di Piana di Monte Verna guardano diritto alla Piana di Giza. Coincidenze? «Sono osservazioni spesso banali che portano ad altre più complesse. Una sfida a capirne di più».
Salvio Sapio
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